Il monumento d’oro
Vi proponiamo "Il monumento d’oro", testo scritto da Michelangelo Pistoletto per la mostra "Arte povera + azioni povere", Antichi Arsenali, Amalfi, nel 1968.

Quando sono giunto ad Amalfi, nell’antico sotterraneo tutto l’enorme spazio a disposizione era già stato occupato dalle opere degli artisti invitati. lo non avevo avuto premura e non avevo problemi, infatti era rimasta, giù in fondo, una parte inutilizzabile per chi avesse mandato degli oggetti da mostrare. Inutilizzabile perché già occupata da ruderi romani.
Mi ero portato dietro con l’attrezzeria di sacconi, giargiattole e scarpe rotte, per lo spettacolo L’uomo ammaestrato che avremmo fatto per strada, due palle di stracci. Questi stracci si trovarono subito a loro agio a far da cornice ai ruderi che hanno riconosciuto subito come vecchi compagni di sventura. Anzi, riconoscendo comunque la nobile origine di quei ruderi ne hanno approfittato per sentirsi subito un po’ nobilitati anche loro.
C’era anche quella palla che avevo portato tante volte a passeggio per strada, prima di venderla a Rumma, organizzatore del festival, l’avevo messa in gabbia nei meridiani e paralleli, di tondino di ferro, saldati.
Ed ora rotolava con più difficolta dovendosi portare dietro quella pesante cultura. Ma comunque Rumma l’aveva già mandata lì.
Avevo fatto un altro piccolo monumentino da aggiungere a quelli romani con qualche mattone, stracci e una scarpa rotta. Però lo avevo circoscritto, quasi con un presentimento, di polvere insetticida, come per proteggerlo dall’attacco di eventuali insetti.
Quando io tornai, dopo essere stato in albergo, mi resi conto che il monumentino era scomparso, non gli insetti erano venuti, ma gli amici artisti a giocare al pallone, trasferendosi dalla piazzetta dove stavano giocando prima, sacrificandosi a giocare nello spazio meno libero della mostra.
Io non aprii bocca, ma Carlo Colnaghi (attore) che faceva parte de Lo Zoo, si mise a discutere pensando che se si può spostare l’opera di un artista per giocare a pallone, si può anche spostare un attore mentre lavora, per giocare a pallone. Non parlai perché ne lo spazio né il monumentino erano il mio problema, contava l’esperienza.
Se il monumento fosse stato d’oro sarebbero andati a giocare a pallone da un’altra parte.


Immagine di copertina: Installazione “Arte Povera + Azioni Povere”, Arsenali dell’Antica Repubblica, Amalfi, 4 ottobre 1968.
Monumentino, 1968 – Capitello e stracci, 1968 – Sarcofago e stracci, 1968
Mappamondo, 1968 – Candele, 1967
Foto: C. Abate.