Sabato 11 novembre, AltrAvenir e Hydro, in collaborazione con Cittadellarte, Jazz Re:Found e Linecheck hanno presentato “Musica&Spiritualità #01”, appuntamento dedicato all’approfondimento del rapporto tra musica, spiritualità, sacralità, danza e innovazione sociale. L’evento, che si è tenuto presso la Sala delle Colonne di Cittadellarte, ha preso il via con un talk dal titolo “La danza elettronica nel Terzo Paradiso di Pistoletto”, a cura di Matteo Saltalamacchia, dottore in filosofia oltre che music consultant e DJ. All’incontro hanno partecipato anche Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, Denis Longhi, fondatore del festival “Jazz:Re:Found”, e Adam ‘Rock’ Moses fondatore di “Jazz Re:Freshed“. L’iniziativa verteva sull’approfondimento di due dinamiche di approccio alla spiritualità: quella tribale e quella religiosa, in collegamento alla visione spirituale dell’universo di Michelangelo Pistoletto.
L’incontro ha preso il via con il benvenuto di Naldini, che ha motivato la scelta di tenere il talk nella Sala delle Colonne, contesto ideale per approfondire e confrontarsi con le tematiche dell’evento. Rimanendo in tema di formazione e cultura, infatti, gli spazi in questione ospiteranno da settembre 2018 il nuovo corso di laurea di Cittadellarte SIDE. Dopo l’esordio del direttore di Cittadellarte, il testimone è passato a Matteo Saltalamacchia. Il DJ laureato in filosofia ha focalizzato l’intervento partendo da una sua ricerca, incentrata sull’analisi di come la spiritualità e la musica siano legate alle varie epoche della società. Ispirandosi al suo studio ha esplicato come, fino al Medioevo, nella cultura occidentale era presente un rapporto tra uomo e Dio più dionisiaco – caratterizzato da sfrenatezza, esaltazione, furore, ndr – in cui la festa e i movimenti collettivi erano accettati e visti come un momento che avvicinava l’uomo alla verità; ha spiegato, poi, come questo fenomeno si sia perso nel corso degli anni, con la religione che ha assunto una forma più strutturata e legata al rito.
(Photo Credits: Loris Bellan)
Legandosi a questa analisi storico-sociale, Saltalamacchia ha messo in luce un parallelismo con il Terzo Paradiso: il Primo Paradiso, stato primordiale in cui l’uomo è in stretto rapporto con la natura, è paragonato alla fase in cui la spiritualità è più spontanea e meno strutturata (riferendosi alla cultura occidentale fino al Medioevo); il Secondo Paradiso, quello dove è l’artificio dell’uomo a predominare, è paragonato alla seconda fase storica post Medioevo, con le religioni strutturate, monoteistiche e con rigidi codici da seguire. Si arriva quindi al Terzo Paradiso: nel cerchio più grande del segno-simbolo di Pistoletto, dove si uniscono artificio e natura, troviamo musica e spiritualità uniti ai contrapposti riti ‘spontanei’ e alle liturgie rigide. Da questo mix è possibile arrivare alla direzione giusta verso il quale l’uomo dovrebbe tendere: l’Ominiteismo. Naldini ha esplicato – abbiamo approfondito le parti salienti dell’intervento del direttore di Cittadellarte in un altro articolo – il significato del termine e le sue peculiarità, in riferimento all’ultimo manifesto politico di Michelangelo Pistoletto titolato “Ominiteismo e Demopraxia“.
Come da programma, sono intervenuti anche Denis Longhi e Adam Mosis. I due hanno spiegato come, entrambe le loro organizzazioni Jazz Re:Found e Jazz Re:Freshed, vogliano promuovere una visione del jazz più aperta a tutto il mondo della musica black, per far sì che la forma musicale in questione sia più accattivante per i giovani attraverso l’incontro con altri rami quali, ad esempio, l’hip hop, il rap e il funky. Jazz Re:Found e Re:Fresh, come il Terzo Paradiso, mettono insieme elementi contrapposti: da un lato la tecnologia nella produzione dei brani e nella comunicazione per renderli fruibili, dall’altro l’essenza della musica e la volontà di rappresentare esperienze spirituali collettive, per creare consapevolezza e coscienza sociale.
(Photo Credits: Loris Bellan)
Dopo il talk è stato organizzato un aperitivo accompagnato da un DJ set nelle Sale Auliche di Cittadellarte. Sullo sfondo del momento conviviale è stata proposta una selezione musicale della cultura black curata da Luca Biasetti di Hydro. Anche Matteo Saltalamacchia ha condiviso brani legati ai temi del talk, provenienti dalle varie culture del mondo arabo, africano e sudamericano.
L’intrattenimento è continuato alla sera: nella Sala Montagne di Hydro hanno suonato Christian Bevilacqua (con una selezione di funky e house), il DJ milanese Lark e Adam ‘Rock’ Moses. Nella Sala Abisso invece, era esposta un’installazione di Aaron Inker – nome d’arte di Nicolas Ferrara – accompagnata da un DJ set curato dal collettivo AltrAvenir.
Per visionare la registrazione del talk cliccare QUI.
(Photo credits: Hydro)