Il disegnare il Terzo Paradiso, il formare il simbolo nella piazza principale della città, il passarsi di mano in mano la Sfera di giornali prima di improvvisare un corteo per riportarla all’interno della mostra, il sedersi tutti insieme, diversi ma uniti, intorno al Tavolo del Mediterraneo per poi firmare il muro Love Difference sono stati i diversi passi dell’azione degli oltre 300 ragazze e ragazzi che da diverse scuole della capitale albanese si erano dati appuntamento alle 10.30 di venerdì 7 giugno di fronte all’ingresso dell’Istituto Italiano di Cultura in Tirana. L’Operazione Terzo Paradiso è stata sia parte integrante della Settimana Italiana della Cultura, sia emanazione della mostra Artivazione per una trasformazione sociale responsabile, in scena fino al 2 luglio presso il COD Center of Openness and Dialogue. L’operazione Terzo Paradiso di Tirana è nata come collaborazione tra Cittadellarte, l’IIC Tirana, il COD, l’Ambasciata d’Italia in Albania e il Ministero dell’Economia, Cultura e Innovazione albanese.
La mostra
Distribuita su tutto il piano del COD, la mostra racconta l’arte come espressione del pensiero che l’artista prenda su di sé la responsabilità di porre in comunicazione ogni attività umana, dall’economia alla politica, dalla scienza alla religione, dall’educazione al comportamento, in breve tutte le istanze del tessuto sociale. Curata da Cittadellarte e presentata dal Centro per l’Apertura e il Dialogo e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tirana, l’esposizione – come riportato in un nostro precedente articolo – è suddivisa in quattro stanze e otto passi: Quadri Specchianti, Cosmologia, Ecologia, Mitologia, Nutrimento, Love Difference, Scrittura e Metaverso. La mostra, nello specifico, ripercorre le linee guida del Progetto Arte attraverso le opere del maestro e la nascita e sviluppo di Cittadellarte e del Terzo Paradiso nell’idea di una “civiltà globale” che elimini le distanze mantenendo le differenze. La selezione delle opere pone l’accento sul ruolo dell’artivatore e sull’artivazione, concetto coniato dalla Fondazione Pistoletto che fonde due parole: “arte” e “attivazione”; viene così rappresentata l’idea di utilizzare l’arte come strumento attivo per stimolare, coinvolgere e attivare il cambiamento sociale.
Le voci dei protagonisti
“Mi sono sentita travolta dall’energia di questi ragazzi, volevo rimanere in disparte ma non era possibile, mi sono ritrovata con un megafono in mano e improvvisamente ero lì a dare una mano, a partecipare, a raccontare che un futuro responsabile è possibile e l’arte ce lo dimostra”: è stato questo il commento a caldo di Eridana Çano, Direttrice dell’Agenzia per il dialogo e la governance con i cittadini albanese, sulle attività del 7 giugno. “I ragazzi sono il nostro futuro – ha aggiunto Francesco Saverio Teruzzi, referente della Fondazione Pistoletto Cittadellarte in Albania – e avere la possibilità di creare con loro un momento unico che possa rimanergli nella memoria è fondamentale. Non è la maglietta, la frase, il disegno sulle mani o la sfera che rotola, è l’esperienza fatta che aiuta ad aprire la mente, a formare un senso critico che ci racconta di una realtà fatta di differenze e disparità dove 1 + 1 è sempre uguale a 3 per poi diventare 4, 5, 6 e così via. Non c’è vita – ha concluso Teruzzi – senza diversità, non c’è comunità senza responsabilità”.