“In questo momento che ancora riecheggia di chiamata alle armi noi proponiamo di cercare la pace con la pace: pace + pace = pace! Tutti insieme, un volo sopra bandiere e frontiere, tutti insieme, creiamo battiti d’ali per la pace”. Per dar luce a questa suggestione riportata nella locandina del nuovo evento del progetto Rebirth/Terzo Paradiso, una serie di ambasciatori ha ideato un’iniziativa semplice a livello di praticità, ma significativa e profonda nei suoi obiettivi. Si tratta, infatti, di lanciare un messaggio di pace attraverso degli origami di colombe di carta con una trasmissione contenutistica non solo allegorica, ma reale e concreta: l’indicazione degli autori del progetto non è infatti solo quella di diffondere le opere realizzate sui social media con gli hashtag #pace e #terzoparadiso, ma soprattutto di spedirli, via posta, alle ambasciate di Russia e/o Ucraina. L’iniziativa artistica e solidale, aperta a chiunque voglia prendervi parte, è molto intuitiva: le colombe di carta vanno personalizzate con un messaggio usando un linguaggio libero (come segni, disegni, parole o frasi), inserendo inoltre il simbolo del Terzo Paradiso recante in ogni cerchio la scritta ‘pace’. L’idea, inoltre, può essere proposta come attività formativa di educazione alla pace a un target di giovani studenti.
La performance che ha avviato il progetto è stata ideata e realizzata per il Comune di Mesoraca (KR) dall’artista Pierangelo Russo in collaborazione con Salvatore Cerullo, Giovanna Costanzo e le scuole del territorio; il progetto, inoltre, vede protagonisti gli ambasciatori Giovanna Costanzo, Iole D’Agostino, Patrizia Fratus, Katia Greco, Sebina Messina e Saverio Teruzzi, insieme a Pierangelo Russo e Salvatore Cerullo. “Cosa faremmo se non esistesse la guerra? Era il 1955 – così gli organizzatori – quando la piccola Sadako, vittima dei bombardamenti di Hiroshima, realizzava come suo ultimo gesto, mille gru di carta per un sogno di pace. Ci dicono che la storia non insegna. Noi speriamo di sì – concludono gli ideatori del progetto – e come Sadako lanciamo un segno di pace collettivo”.