Michelangelo Pistoletto, viaggio alla scoperta dell’arte del maestro #13
Continua il percorso a tappe che mette in luce la cronistoria artistica di Pistoletto, tra opere, manifesti, mostre e progetti di ogni tempo. Questo episodio è dedicato alla mostra "Divisione e moltiplicazione dello specchio - L’arte assume la religione".

Nel 1977 Pistoletto colloca uno specchio sull’altare della Chiesa di San Sicario, paese montano dove periodicamente risiede. Una fotografia di quest’azione viene utilizzata nel marzo del 1978 per il manifesto e la copertina del catalogo di una sua mostra, presso la Galleria Persano di Torino, intitolata Divisione e moltiplicazione dello specchio. L’arte assume la religione. Attraverso le opere esposte in questa mostra, le azioni e le discussioni con il pubblico svoltesi durante l’inaugurazione e due suoi testi pubblicati sul catalogo, Pistoletto presenta e annuncia due fondamentali direzioni in cui si svilupperà il suo lavoro.


Raggiera di specchi, 1973-1976
Specchi e corda, cm 120 x 200 x 200
GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Foto: P. Pellion

La prima, denominata Divisione e moltiplicazione dello specchio, nasce dalla constatazione che lo specchio può riflettere qualsiasi cosa tranne se stesso. Dividendo però lo specchio in due e spostando progressivamente le due metà ad angolo lungo l’asse della loro divisione, lo specchio si moltiplica. Questo fenomeno è alla base di una serie di opere ed attività dell’artista in cui il principio della suddivisione si manifesta come fondamento universale di ogni sviluppo organico e, sul piano sociale, della condivisione come logica alternativa a quella dell’accumulazione e dell’esclusione.

L’arte assume la religione, 1977
Installazione di uno specchio sull’altare della Chiesa di San Sicario, 1977
Fotografia utilizzata come poster e copertina del catalogo per la mostra
“Divisione e moltiplicazione dello specchio – L’arte assume la religione”,
Galleria Persano, Torino 1978
Foto: P. Pellion

La seconda direzione, L’arte assume la religione, costituisce una prima attribuzione di centralità all’arte, rispetto ad altri ambiti del sapere e dell’agire umano, che Pistoletto svilupperà in seguito con Progetto Arte (1994) e con la fondazione di Cittadellarte. Al tempo stesso è l’inizio di una riflessione sulla spiritualità che verrà ripresa e approfondita in diverse sue opere, tra cui Luogo di raccoglimento multireligioso e laico (2000), Il tempo del giudizio (2009) e il manifesto Ominiteismo e Demopraxia (2012-2016), edito da Chiarelettere nel 2017.


Divisione e moltiplicazione dello specchio, 1978
Michelangelo Pistoletto e Lionello Gennero, azione in occasione della mostra
“Divisione e moltiplicazione dello specchio – L’arte assume la religione”,
Galleria Persano, Torino 1978
Foto: P. Pellion

Sono intervenuto tagliando lo specchio insieme alla cornice in cui lo avevo posto, così le due mezze parti della cornice, rimanendo attaccate ai due specchi, testimoniavano l’unità da cui questi derivavano. Una serie di lavori ed operazioni sullo specchio tagliato sono proseguite in vari luoghi e circostanze, da Corpus Christi negli USA ad Aalborg in Danimarca. Contemporaneamente procedevano gli interventi della “Collaborazione” iniziata nel 1967 col manifesto di apertura del mio studio, in questo modo si delineavano i paralleli tra una parte teorica del mio lavoro e una parte pratica. La parte teorica è rappresentata dallo specchio e la parte pratica è costituita dalla collaborazione. La mia individualità paragonata all’unicità dello specchio si divide e si moltiplica nella creazione a due. (…)

Divisione e moltiplicazione dello specchio, 1978
Michelangelo Pistoletto, azione in occasione della mostra
“Divisione e moltiplicazione dello specchio – L’arte assume la religione”,
Galleria Persano, Torino 1978
Foto: P. Pellion

A San Sicario ho collocato uno specchio al posto del quadro che stava nella cornice barocca sull’altare della Chiesa. Infatti, come avevo sostituito all’inizio degli anni Sessanta lo specchio alla tela, sulla parete della casa, della galleria d’arte e del museo, ora ho sostituito con lo specchio la tela che sta sull’altare. (…) Al principio del nostro secolo, l’arte ha ritrovato la propria autonomia (con le avanguardie storiche) cessando di rappresentare le immagini del potere religioso e politico, ma è rimasta distante dalla gente perché l’autonomia ha raggiunto soltanto l’aspetto estetico. È venuto ora il momento di dare all’arte la sua autonomia anche in senso pratico. (…) L’arte assume la religione vuol dire che l’arte fa dichiaratamente propria quella parte rappresentata dalle strutture che amministrano il pensiero (come la religione). Questo non per sostituirsi ad esse ma per sostituire ad esse un diverso sistema di interpretazione destinato ad estendere nella gente la capacità di esercitare autonomamente le funzioni del pensiero” (M. Pistoletto, Divisione e moltiplicazione dello specchio – L’arte assume la religione, Galleria Persano, Torino 1978 )

Divisione e moltiplicazione dello specchio – L’arte assume la religione, 1978
Veduta della mostra (particolare), Galleria Persano, Torino, 1978
Foto: P. Pellion

Dall’aprile del 1978 Pistoletto è ospite per un anno a Berlino del DAAD (il servizio di scambio accademico tedesco). Durante questo soggiorno la National Galerie presenta un gruppo di suoi quadri specchianti, esposti tra le opere della collezione permanente del museo. Altri tredici suoi lavori sono disseminati in altrettanti luoghi pubblici della città. Nella galleria Schweinebraden, nel settore est di Berlino, Pistoletto si presenta all’inaugurazione di una sua mostra, intitolata Un’isola nel tempo, indossando un abito da gentiluomo del diciassettesimo secolo. Qui espone anche il disegno di un ponte, che sarà il logo della Creative Collaboration, realizzata da Pistoletto negli Stati Uniti l’anno successivo.

La forma dello specchio, 1975-1978
Cornici antiche e specchi, cm 180 x 200
Collezione privata, Gent
Foto: P. Pellion
Approfondimenti – testi di Michelangelo Pistoletto:
“Divisione e moltiplicazione dello specchio”
“L’arte assume la religione”
Estratti dal libro-manifesto “Ominiteismo e Demopraxia”, edito da Chiarelettere

Immagine di copertina: Twentytwo Less Two, 2009
Performance e installazione, Biennale di Venezia, 2009
specchio, legno, 22 elementi, cm 300 x 200 ognuno
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulin
Foto: A. Luxem

Articolo tratto da http://www.pistoletto.it/it/crono13.htm#.

L’arte assume la religione, 1978
Azione di Pistoletto durante la mostra
“Divisione e moltiplicazione dello specchio – L’arte assume la religione”,
Galleria Persano, Torino 1978
Foto: P. Pellion

L’arte assume la religione, 1978
Azione di Pistoletto durante la mostra
“Divisione e moltiplicazione dello specchio – L’arte assume la religione”,
Galleria Persano, Torino 1978
Foto: P. Pellion

Divisione e moltiplicazione dello specchio, 1975
Cornice dorata e specchio, due elementi, ciascuno cm 120 x 50
Collezione privata, Roma
Foto: P. Pellion

Divisione e moltiplicazione dello specchio, 1975-1978
Cornice dorata e specchio, due elementi, ciascuno cm 150 x 80
De Menil Collection, Houston
Foto: P. Hester

Specchio spezzato, 1978
Cornice dorata e specchio, cm 163 x 135
Solomon Guggenheim Museum, New York

Il disegno dello specchio, 1979
Specchi e legno, sette elementi, cm 230 x 500
Collezion FRAC Rhone-Alpes
Foto: P. Pellion

La gabbia dello specchio, 1978-1982
Ferro, sette elementi, cm 230 x 600
Collezione Fondo Rivetti per l’arte, Castello di Rivoli-Museo d’Arte Contemporanea
Foto: P. Pellion

Gabbia specchio, 1973-1992
Ferro e specchio, cinque elementi, ciascuno formato da due pannelli di cm 130 x 250 x 40
Fondazione Pistoletto, Biella
Foto: P. Pellion

Gabbia specchio, 1973-1992
Ferro e specchio, cinque elementi, ciascuno formato da due pannelli di cm 130 x 250 x 40
Fondazione Pistoletto, Biella
Foto: J.E.S.

Gabbia specchio, 1973-1992
Ferro e specchio, cinque elementi, ciascuno formato da due pannelli di cm 130 x 250 x 40
Fondazione Pistoletto, Biella
Foto: P. Pellion

Gabbia specchio, 1973-1992
Ferro e specchio, cinque elementi, ciascuno formato da due pannelli di cm 130 x 250 x 40
Fondazione Pistoletto, Biella
Foto: P. Pellion

Gabbia specchio, 1973-1992
Ferro e specchio, cinque elementi, ciascuno formato da due pannelli di cm 130 x 250 x 40
Fondazione Pistoletto, Biella
Foto: P. Pellion

Gabbia specchio, 1973-1992
Ferro e specchio, cinque elementi, ciascuno formato da due pannelli di cm 130 x 250 x 40
Fondazione Pistoletto, Biella
Foto: P. Pellion

Twentytwo Less Two, 2009
Performance e installazione, Biennale di Venezia, 2009
specchio, legno, 22 elementi, cm 300 x 200 ognuno
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulin
Foto: A. Luxem

Twentytwo Less Two, 2009
Performance e installazione, Biennale di Venezia, 2009
specchio, legno, 22 elementi, cm 300 x 200 ognuno
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulin
Foto: A. Luxem

Twentytwo Less Two, 2009
Performance e installazione, Biennale di Venezia, 2009
specchio, legno, 22 elementi, cm 300 x 200 ognuno
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulin
Foto: A. Luxem