Ominiteismo e Demopraxia: l’Arte
Vi proponiamo un estratto (pagine 30-31) dell'ultimo libro-manifesto di Michelangelo Pistoletto edito da Chiarelettere.

[…] Il mio pensiero è profondamente legato alla moderna conquista di autonomia da parte dell’artista. Ma, conseguentemente, con il mio lavoro ho voluto trasferire l’autonomia artistica dall’impegno soggettivo e personale all’impegno collettivo. È così che l’Arte si apre alla comprensione, condivisione e compartecipazione di tutti. L’autonomia dell’artista è fatta di libertà e di pari responsabilità. Poiché la sola libertà si disperde nell’indeterminatezza, essa deve essere, infatti, bilanciata dalla determinatezza della responsabilità. La missione dell’Arte sta nel portare nella società una assunzione di libertà e responsabilità da parte di ciascuno e di tutti. Ma attenzione. La realizzazione di questo passaggio richiede la maturazione di una estesa consapevolezza. Fra l’indeterminatezza della libertà e la determinatezza della responsabilità regna, da sempre, il circolo ristretto e chiuso degli interessi limitati e privilegiati. Il sistema di potere condensato in quel ristretto cerchio domina la società, e concentra i termini libertà e responsabilità nell’idea verticistica di assoluto. Mentre invece la società prospettata dall’Arte si attua basandosi sull’esteso concetto di relatività.


Fra gli esercizi di verità prima proposti* emerge il fenomeno della relatività, svelato dallo specchio. Nella relatività, si definiscono sia l’Ominiteismo che la democrazia in quanto principio identitario per entrambi.
L’Ominiteismo porta il pensiero individuale a costruire relazioni interpersonali consapevoli, così come in democrazia l’agire politico è determinato dalla partecipazione, dal confronto e dal dialogo fra persone consapevoli.
Nell’Ominiteismo e nella democrazia l’interazione fra collettività e individuo agisce sul piano esteso e complesso della relatività e non su quello verticistico fondato sull’assoluto.
Poiché vivo nel travaglio creativo delle persone nel mondo, devo far uso della mia Arte per portare la divinità a dimensione umana, e cooperare alla formazione di una società fatta di persone consapevoli e responsabili.
L’Arte crea così l’Ominiteismo e lo connette direttamente alla democrazia.

* vedi capitolo “Esercizi di verità”, pagine 9-14 di “Ominiteismo e Demopraxia”.


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