[…] Diventa dunque necessario e urgente snidare il potere verticale e sostituirlo con una pratica orizzontale di relazioni politiche e sociali.
Questo avviene con l’Ominiteismo, che si realizza orizzontalmente nell’esercizio della responsabilità personale e interindividuale. Esso penetra nelle sofferenze e nelle ingiustizie che dilagano nel basso della società e porta soluzioni effettive, evitando che la religione e la politica le sovvertano dall’alto del potere verticale.
A questo punto, lo stesso termine democrazia deve essere riconsiderato, per eliminare quel concetto di potere che, nonostante sia attribuito al popolo, conserva un vizio atavico di dominazione.
Andando verso nuove pratiche di equilibrio socio- politico diviene indispensabile sostituire al concetto di potere – ovvero krátos – quello di pratica – ovvero pràxis –, arrivando così alla Demopraxia*. Il lavoro da fare è quindi quello di sviluppare le buone pratiche.
Nota:
*Paolo Naldini, L’Arte della Demopraxia, in Arte al centro di una trasformazione sociale responsabile, Edizioni Cittadellarte, Biella, ottobre 2012.
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Photo credit: Pierluigi Di Pietro (archivio di Cittadellarte).