Alla fine del mese di settembre 1976, invitato da Giorgio Persano a tenere una personale nella sua galleria, ho deciso di realizzare una mostra consistente in “100 Mostre nel mese di ottobre”. Come? Pensandole e descrivendole tutte in quel mese, e numerandole da una a cento, per essere subito stampate in un libretto (giallo) di 9 x 9 x 1,5 cm presentato in galleria come opera compiuta in sé, ma contemporaneamente estesa nel tempo a venire, cioè quando le mostre descritte avrebbero potuto essere eseguite, sia da me stesso sia da altri.
Fino a oggi ho realizzato personalmente un certo numero di quelle mostre e altri artisti ne hanno preso lo spunto, come da un ricettario. Ora, dopo ventiquattro anni, una di esse viene attuata nella stessa Galleria Persano.
Giorgio Persano ha fatto la scelta, da me condivisa, ed è la numero cento. Essa dice: La mostra sarà suggerita dal luogo. Il tempo è passato e dall’ottobre 1976 il mio lavoro ha percorso molta strada, fino alla creazione di una Fondazione denominata Cittadellarte, a Biella. Si tratta di una istituzione che pone l’arte in relazione diretta con i differenti settori che compongono la società attivando un processo di rigenerazione che si estende nella società stessa.
La Galleria Persano ha nel frattempo cambiato collocazione e dimensione insediandosi in uno spazio ex industriale di Torino. Così ho fatto io stesso scegliendo un ex opificio tessile per dare luogo a Cittadellarte. Ora, con l’ultima delle cento mostre enumerate nel libretto giallo, estendiamo idealmente e praticamente il piccolo parallelepipedo 9 x 9 x 1,5 cm portandolo alla dimensione spaziale corrispondente ai luoghi e alle attività attuali, sia della Galleria sia della mia attività, oggi dedicata in gran parte alla Cittadellarte. Il mio lavoro continua a intrecciare nuovamente i tempi e gli spazi articolandosi in una fitta rete di interconnessioni e comunicazioni.
Le porte di Cittadellarte installate nella Galleria mettono in comunicazione diciassette stanze che suddividono l’intero spazio espositivo e rappresentano altrettanti settori della compagine sociale.
Comunicazione è infatti il titolo che ho assegnato a questa centesima mostra del libretto giallo. Essa tuttavia non si limita a un unico luogo, si articola bensì in due luoghi. Nel secondo luogo, separato ma non lontano dal primo, è esposto un gruppo di Quadri Specchianti, specificamente realizzato sul tema della comunicazione.
I Quadri Specchianti continuano a essere memoria storica di momenti apparsi nello specchio della vita, compresi quelli attuali. Oggi il fenomeno della comunicazione ha assunto caratteristiche e dimensioni inimmaginabili fino a qualche decennio fa. Un piccolo telefono tascabile ci mette istantaneamente in rete con il mondo intero. I Quadri Specchianti, come computer antelitteram, sono allo stesso tempo il presente e la memoria. Inoltre queste opere esposte sono dei selfie in quanto ritraggono la persona con tutto ciò che sta alle spalle. L’umanità è ormai tecnologicamente collegata, fino al punto da rendere precaria la comunicazione interindividuale fuori dal sistema tecnologico. I lavori in mostra non hanno funzione né apologetica né critica, semplicemente documentano lo stato delle cose. Dobbiamo tuttavia constatare che la comunicazione ha anche un risvolto, ed è l’incomunicabilità. Per questo diviene impellente sviluppare una dimensione inedita che connetta il lato positivo e il lato negativo dei processi comunicativi trovando nuovi equilibri nei rapporti tra la natura e l’artificio, tra le persone singole e la società, come visualizzato nelle porte di Cittadellarte.
Michelangelo Pistoletto, agosto 2018
Per tutti i dettagli logistici sulla mostra è possibile visionare il nostro precedente articolo cliccando qui.