Sabato 17 e domenica 18 dicembre convengono a Biella quasi un centinaio di persone per la riunione annuale degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso. Negli stessi giorni, negli stessi spazi, si terrà anche il mercato Etsy dedicato all’artigianato e, quest’anno, anche al Terzo Paradiso. Vediamo, prima di tutto, chi sono costoro e perché si trovano qui, nella nostra città, proprio in quelle date. Quindi, proviamo ad accennare un’idea sul futuro in chiave turistica del Biellese a partire proprio dal meeting annuale degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso, che rappresentano nel territorio in cui primariamente operano l’idea stessa del simbolo trinamico. Questa funzione di rappresentanza comporta un impegno per “contribuire a produrre e ispirare una trasformazione in senso responsabile della società attraverso idee e progetti creativi”. Questa espressione costituisce anche la mission di Cittadellarte, che si può naturalmente definire essa stessa un’Ambasciata del Terzo Paradiso. Ciascuna Ambasciata implica una propria vocazione professionale e operativa, uno o più campi di attività, approcci e disposizioni specifiche relative innanzitutto alla persona che decide di assumere questo ruolo e in secondo luogo alle caratteristiche del territorio socio-culturale ed economico in cui si situa la nascente Ambasciata. L’Ambasciatrice/Ambasciatore assume il proprio ruolo, e i derivanti impegni, in conformità alla Carta degli Ambasciatori. Gli Obbiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite SDG 2030 costituiscono un primo riferimento dei principali ambiti in cui si possono sviluppare le vocazioni delle Ambasciate. Primo progetto comune a tutte le Ambasciatrici/Ambasciatori è il Rebirth-Day: il 21 dicembre, giorno della rinascita. Gli Ambasciatori provengono da più di 35 Paesi del mondo, sono docenti, artisti, direttori di istituzioni culturali, imprenditori, giornalisti, manager, medici, architetti…
Per due giorni ragioneranno di come sviluppare concretamente il Terzo Paradiso, ognuno nella propria città, ma insieme collegati e coordinati da Cittadellarte. Ecco: in totale gli Ambasciatori sono oltre 200, e tutti hanno come riferimento quello che è accaduto e sta accadendo negli spazi del complesso di archeologia industriale di via Serralunga, dove la Fondazione Pistoletto ha aperto negli anni ‘90 una scuola per cambiare il mondo attraverso l’arte e la collaborazione. Si tratta di centinaia di persone spesso influenti che conoscono Biella e la riconoscono come sede di una delle attività più importanti per il futuro di tutti noi. Ora, che cosa ci può dire una cosa del genere in relazione alle prospettive di sviluppo turistico per il Biellese? Evidentemente esiste per qualcuno una ragione nuova per venire nel nostro territorio. E una volta giunti, visitarne i gioielli storici e paesaggistici, apprezzarne i prodotti (dagli outlet agli agriturismi), godere della sua bellezza, scoprire quello scrigno che abbiamo chiamato Paesaggio della Lana, woolscape, in un progetto allo stato di prototipo sviluppato con il DocBi, Fatti ad Arte e oltre 20 partner, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
Potrebbero essere questi Ambasciatori una specie di avanguardia di un turismo (non certo di massa), che consideri di soggiornare nel Biellese per prendersi cura di sé attraverso la cultura e l’impegno civico, l’arte e la sostenibilità, la natura e l’umano in armonia? Potrebbero essere Ambasciatori anche del Biellese, attraverso la cultura ovviamente, quindi in modo indiretto, ma forse anche più efficace rispetto a un rappresentante commerciale? Il Terzo Paradiso nasce a Biella, come Pistoletto e la omonima Fondazione.
Può essere un semplice caso oppure è un segnale di una precisa indicazione strategica? Nessuno può da solo costituire una meta turistica, nemmeno a Roma il turista va per una soltanto delle sue memorabili attrazioni. Ma se nel Biellese nasce e si sviluppa una visione che rappresenta per molti nel mondo un nuovo mito, e opera una scuola totale in cui gli allievi impara no a impegnarsi per la sostenibilità e l’equilibrio (sono oltre 150 all’anno, di cui oltre trenta per corsi annuali o triennali si stabiliscono qui per studiare, e unirsi alla popolazione studentesca che con Cittastudi, l’ITS TAM e l’Accademia Perosi include circa 1300 studenti), se quasi cento professionisti di rilievo si ritrovano a Biella per parlare di futuro, tutto questo non è forse un’indicazione, se non un incoraggiamento, per le prospettive di sviluppo turistico?
Siamo stati riconosciuti dall’UNESCO come Città Creativa. Perché non proporci come capitale della cultura italiana? Siamo un arcipelago di buone pratiche di sostenibilità, con un settore industriale ancora brillante nel mondo, e un modello urbanistico alternativo alla concentrazione soffocante delle metropoli inquinate. Il prossimo anno, 2023, saranno vent’anni dalla fondazione del Terzo Paradiso: potrebbe essere per l’Arcipelago Biella l’occasione di organizzare una kermesse, un evento con epicentro nel Biellese per lanciare nel mondo un segnale di rinascita, e gli Ambasciatori del Terzo Paradiso potrebbero essere un grande aiuto nel creare un progetto culturale e sociale concreto e credibile, e diffonderlo ampiamente. Sono convinto che potremmo riuscirci. Ma anche fossero altri a vincere il titolo di capitale della cultura, la semplice notizia che siamo candidati e ci giochiamo la partita con le nostre forze (come abbiamo fatto uniti per la designazione Unesco), che si tiene nel Biellese ogni anno un «festival della Rinascita» basato sul Terzo Paradiso sarebbe credo un bel contributo alle aspettative di attrarre turisti nel Biellese per vivere con noi uno dei posti più belli che ci siano. E comunque, nessuno può impedire che il Biellese sia riconosciuto come la Capitale del Terzo Paradiso. Scusate se è poco…